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COMMEDIA DI TIZIANO SCARPA

Una commedia contemporanea vincitrice  nel 2007 del 39° Festival Internazionale del Teatro de La Biennale di Venezia, ottenendo il premio “Chi è di Scena”, rappresentata in quell’occasione dalla compagnia Pantakin di Venezia, per la regia di Michele M. Casarin.

Con:  Sandro Battaglino, Luca Cambiganu, Alessio Dalmazzone,
Barbara Guagnini, Guido Lomazzo, ManuelaSalviati.

Regia e adattamento alla scena di Edoardo Ribatto.

Light designer: Andrea Salviati e Lara Paganin.

Fotografie di Roberto Croce e Roberto Artuso.

Una produzione LIBERA COMPAGNIA TEATRO SACCO

L’autore: Tiziano Scarpa (Venezia 1963) ha scritto romanzi, saggi, poesie.
Tra suoi libri, ricordiamo Stabat Mater (premio Strega 2009), Venezia è un pesce, Groppi d’amore nella scuraglia, La vita, non il mondo.
Dall’inizio degli anni Novanta scrive per il teatro. Alcune sue pièce sono state pubblicate in Comuni mortali, L’inseguitore. Ha vinto due volte il premio mondiale per la drammaturgia radiofonica “Prix Italia” con la commedia Pop Corn (1997) e I’opera musicale La musica nascosta (2008, musica di Michele Tadini)

SINOSSI
Si sta facendo giorno in un cimitero italiano. Una lastra di marmo si scosta. Spunta fuori una mano,poi un corpo che esce dalla tomba, si rimette in piedi, sbadiglia, si stiracchia. Non e uno zombie, ma un muratore che sta lavorando all’ampliamento del cimitero. E’ talmente povero che passa Ie notti nei
loculi, abita dentro Ie tombe accanto al suo collega e amico nordafricano.
Il loro destino si intreccia con quello di una vecchia vedova che viene a visitare la tomba del marito, e un anziano architetto visionario assistito da una badante russa.
L’ obiettivo e quello di raccontare “storie”: storie attuali, storie di un’ Italia che fa i conti con la sua dimora definitiva, autoinganni, conflitti di figli conservatori e padri esuberanti.
Storie che fanno sorridere e divertendo fanno ritlettere.

NOTE DI REGIA

“Il MORTO: Sono morto!
IL GUARDIANO: E’ la vita.

Un cimitero in costruzione non è proprio il primo luogo a cui si pensa se si ha voglia di ridere un po’; eppure in questo testo di Tiziano Scarpa (romanziere, poeta, autore teatrale, prolifico e poliedrico scrittore italiano contemporaneo) si ride di gusto.
E lo si fa, per una volta, in modo politicamente scorretto, irriverente, si ride di tutto e di tutti: soprattutto di noi stessi, delle nostre ipocrisie, dei luoghi comuni, delle etichette che ci attacchiamo addosso.
Ecco dunque che il cimitero diventa un teatro di maschere dove ci si rappresenta come non si è per poi avere il gusto di smascherarsi, come fanno i bambini.
Ma le maschere non sono quelle della Commedia dell’arte; sono quelle della nostra Commedia Umana: l’immigrato, Il muratore, un anziano con la badante dell’est, una vecchia vedova, una giovane donna sprovveduta… tutti ricoprono il proprio Luogo Comune per poi rovesciarselo in testa.
E noi, guardiamo, ridiamo, stiamo al gioco, ci divertiamo… Poi ci ricordiamo di essere in un cimitero…

La caustica e coraggiosa favola di Scarpa è un inno alla vita, a liberarsi dalle etichette, a non credere alle prime apparenze, e a godersi questo meraviglioso guazzabuglio di intenti e progetti sghembi e irrealizzati che è la vita.
E lo fa affrontando il più solido e resistente dei tabù: la nostra morte.”

Edoardo Ribatto

SCHEDA TECNICA
Spazio scenico: una scatola nera di circa m. 5×5 Luci: mixer, 6 fari luce bianca, 1 faro rosso, 1 faro verde.
Audio:  mixer e un impianto HI FI costituito da amplificatore e due diffusori.
Durata dello spettacolo: un’ora e venti.

Info: liberacompagnia@teatrosacco.com

Competenze

Postato il

8 Novembre 2016