After Kostjia Il gabbiano 20 anni dopo
di Livia Castiglioni,
con Alessandra Frabetti, Sarah Biacchi
SINOSSI
Il Gabbiano rivive attraverso le sue donne, Nina Zarecnaja e Arkadina, che ricordano e rielaborano i fatti raccontati da Cechov, con uno sguardo femminile e inedito, contemporaneo e feroce, nei mesi immediatamente successivi alla Rivoluzione d’Ottobre, che ha visto avverarsi le paure o i sogni di vent’anni prima.
Le due donne parlano, si aprono e si confessano, si confrontano e si ascoltano nell’assenza degli uomini, presenti nel loro non-esserci, Kostja, il figlio di Arkadina e il fidanzato mancato di Nina e Trigorin, il compagno di Arkadina, ma anche l’amante distruttivo e maledetto di Nina.
Tutto è passato, vent’anni dopo: il loro autore non può più sentirle, adesso ci sono solo loro, due fra le donne più affascinanti ed enigmatiche del teatro di tutti i tempi, riviste attraverso lo sguardo tagliente e innovativo di una donna di oggi, la drammaturga Livia Castiglioni.
Duecentoquaranta mesi dopo, Nina è un’attrice di 42 anni, sola, ma ha vinto la sua battaglia. Ha avuto fede, come ci lascia intendere nelle ultime pagine del Gabbiano. Ha portato la sua croce, e non ha più paura della vita. Dal passato Nina torna per raccontare la dote della capacità di sacrificio, di “saper soffrire”, di insegnare inconsapevolmente che non esiste una alternativa alla propria “vocazione”.
Come nel cuore di una terapia junghiana, dove l’interlocutore non è un dottore, bensì la persona con cui Nina si è dovuta confrontare da sempre, il modello di donna che forse sarebbe voluta diventare e non è diventata, ma anche la suocera mancata e la rivale in amore. Tutto in una sola figura femminile, piena di fascino nel suo successo e nella sua capacità di andare avanti, sempre: Arkadina.
La vicenda di Nina, nel confronto con Arkadina, diventa il racconto di una rinascita, di una riscoperta del senso di se stessi, adatta al momento presente, per aiutarci a fare le domande giuste per affrontare il domani con fiducia. I due anni che racchiudono la vicenda narrata da Cechov intorno al lago sono cristallizzati nella mente di Nina come un doloroso pozzo di sensi di colpa e di ferite, inferte e ricevute. L’ingenuità della ragazzina di fronte ai primi passi sulle tavole di palcoscenico, l’aver lottato e strappato un uomo con una così marcata differenza d’età ad un’attrice famosa, l’illusione del lieto fine, lo scandalo della fuga, i maltrattamenti subiti, le torture psicologiche, la morte di un figlio in tenerissima età, l’abbandono da parte di chi avrebbe dovuto sorreggerla e difenderla, il ritorno umile su palcoscenici di bassa fascia, il suicidio dell’unico uomo che la aveva amata veramente e da lei rifiutato sono un lungo incubo durato ventiquattro mesi.
E noi, oggi, in un mondo nuovamente dilaniato da guerre e instabilità, sappiamo soffrire come Nina? Con compostezza, senza paraventi, con consapevole dignità?
DURATA. 60 min c.a.
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